Si è da poco conclusa l’ottava settimana internazionale per la prevenzione contro l’avvelenamento da piombo (https://www.who.int/campaigns/international-lead-poisoning-prevention-week/2020). Il piombo è un contaminante la cui gestione rientra tra i rischi emergenti nell’ambito della salute, sicurezza e ambiente correlati alla gestione e alla dismissione di vecchi edifici, strutture ed impianti industriali. Nel settore delle costruzioni il piombo è stato utilizzato come catalizzatore nella preparazione di poliesteri, pigmenti, vernici e stabilizzanti polimerici, come impermeabilizzante e nella fabbricazione di condotte per gas e acqua.
Le vernici al piombo sono state usate comunemente fino al 1960, in quantità minore fino ai primi anni '70 e messe al bando dal 1978 in diversi stati al mondo. Pertanto, in un numero significativo di edifici le vernici al piombo rappresentano ancora oggi un pericolo.
L'intossicazione da piombo è in genere causata dall'ingestione diretta di frammenti e/o polveri di vernici di piombo. L'esposizione può essere a breve termine (intossicazione acuta) o prolungata (intossicazione cronica). L'intossicazione da piombo di solito è un disturbo cronico e può non provocare sintomi acuti. Ma con o senza sintomi acuti, l'intossicazione determina danni irreversibili. Gli effetti da avvelenamento da piombo prendono il nome di saturnismo perché, nel Medioevo, gli alchimisti credevano che il piombo fosse il metallo più antico (e più freddo) e lo associavano al pianeta Saturno.
Gli effetti sulla salute sono multipli:
- sistema nervoso: disturbi dell'umore e della memoria, deterioramento della capacità intellettuale, danni ai nervi motori periferici
- reni: interruzione delle funzioni di eliminazione, insufficienza renale cronica
- sangue: diminuzione del numero di globuli rossi (anemia)
- sistema digestivo: colica di piombo (dolore addominale)
- altri: danni epatici, endocrini, ecc.
Per tutti i materiali contenenti Piombo la manipolazione deve avvenire con cautela, cercando di ridurre al minimo la produzione di polveri.
Alcuni Stati europei hanno normato gli interventi di rimozione delle vernici al piombo negli immobili. La metodologia ricalca sommariamente quella dell'amianto, prevedendo il confinamento degli spazi dove si interviene. Per la rimozione delle vernici possono essere utilizzati:
- Raschiatura a umido
- Piallatura a umido
- Pistole termiche elettriche
- Utensili a mano con filtri: levigatrici, smerigliatrici, seghe, trapani dotati di filtri a vuoto HEPA
- Sverniciatura chimica: utilizzo di prodotti chimici come solventi, che sciolgono la vernice, procedendo poi con raschiatura manuale con filtri per la rimozione
- Sabbiatura con filtri a vuoto HEPA
Per i materiali compatti ed omogenei si deve invece procedere con la rimozione totale del tratto interessato; nel caso di limitati interventi su tubazioni, dovrà essere utilizzata la tecnica del glove-bag, con taglio della tubazione metallica portata a vista, al fine di non arrecare alcun disturbo al materiale contenente Piombo.
L’Italia, rispetto ad altri Paesi Europei si trova ancora un passo indietro su questo tema delicato, ragion per cui si sta cercando di sensibilizzare gli operatori di riqualificazioni immobiliari verso questo delicato tema. E' stato costituito un tavolo di lavoro in Assoreca (associazione che rappresenta le aziende che operano nei settori dell'ambiente, sicurezza, energia, salute e responsabilità sociale) radunando diversi professionisti e mettendo insieme forze ed esperienze multiple per proporre delle Linee Guida sulla rimozioni di vernici al piombo in caso di rinnovamento di edifici.
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