Il test pilota in corso a Turbigo su un terreno inquinato è giunto ad una fase di monitoraggio per avere un primo riscontro sulla funzionalità della Phytoremediation attraverso un raffronto fra gli esiti dell’indagine di caratterizzazione ambientale e del primo monitoraggio svolto (attività condotte rispettivamente in data 07/02/2020 e 04-05/11/2021), in riferimento alla tipologia di specie vegetali piantumate scelte in relazione alla contaminazione riscontrata in sede di caratterizzazione.

Nell’ambito di questo monitoraggio si è proceduto al prelievo di n. 2 campioni per ciascun punto rappresentativo della griglia in cui era stato suddiviso il sito in sede di caratterizzazione iniziale; il primo campione prelevato nello spessore di 0,3m dal p.c. (topsoil), ovvero nello strato dell’apparato radicale delle specie piantumate, ha permesso la verifica della funzionalità dello stesso rispetto allo scopo del test pilota, mentre il secondo, esteso per il primo metro, ha permesso il raffronto con gli esiti di caratterizzazione iniziale.

La planimetria del Piano delle indagini iniziale è stata suddivisa secondo una maglia regolare di 10x10m in quanto rappresentativa della stessa griglia di campionamento attuata nell’ambito del monitoraggio svolto.

Ciò al fine di ottenere uniformità e confronto tra i dati.

L’ubicazione delle trincee attuata in ambito di monitoraggio è la stessa applicata nell’indagine di caratterizzazione ambientale del 7 febbraio 2020.

Come per la fase di caratterizzazione, la trincea T12 non è stata effettuata in quanto accorpata alla trincea T11.

Le trincee T1, T5 e T10 non sono state oggetto di monitoraggio, in quanto a seguito degli esiti dell’indagine di caratterizzazione, non sono stati evidenziati superamenti delle CSC di riferimento (colonna B tab.1 D.Lgs. 152/2006, siti a destinazione industriale/commerciale).

Per tutti gli altri punti si è proceduto all’esecuzione di un saggio manuale per ogni cella della griglia per un totale di 8 con prelievo di 16 campioni di terreno, ovvero topsoil e campione superficiale, come indicato in premessa.

I campionamenti sono stati effettuati con metodologie non invasive, per minimizzare gli impatti sulla componente vegetale e non inficiare il test pilota; la profondità raggiunta è di 1m dal p.c. in conformità con i risultati della caratterizzazione inziale analizzati per la progettazione del test pilota.

I campioni sono stati prelevati dal materiale estratto durante il saggio per ciascun punto di indagine, considerando lo spessore relativo del campione stesso, al fine di permettere l’ottenimento di un campione composito rappresentativo.

In accordo con le norme tecniche per l’analisi chimica dei terreni riportate nel D. Lgs n. 152/2006, durante le fasi di campionamento il tecnico di campo ha provveduto alla separazione e all’allontanamento della frazione grossolana (frazione > 2cm); successivamente il terreno è stato riposto in contenitori in vetro nuovi da ca 750 ml per l’analisi dei composti non volatili.

 

Per valutare l’efficienza della tecnologia di phytoremediation, sono stati confrontati i risultati dell’attuale monitoraggio (MON) e quelli dell’indagine di caratterizzazione preliminare del 7 febbraio 2020 (CAR).

Di seguito si riporta la tabella riassuntiva dei superamenti riscontrati in entrambe le indagini per la colonna B, mtab.1 D.Lgs. 152/2006. Il confronto è stato condotto riferendosi al campione superficiale prelevato alla profondità 0-1 m.

 

Tabella 4 - Raffronto dei superamenti di colonna B fra l'indagine di caratterizzazione (CAR) e il primo monitoraggio (MON).

Si evince che nelle trincee TR4 e TR8 c’è stata una netta diminuzione della concentrazione dell’inquinante Cr tot, mentre nella TR2 la concentrazione riscontrata è paragonabile a quella di caratterizzazione considerando l’ordine di grandezza dell’incertezza di misura (130 mg/kg per l’analisi svolta sul campione della caratterizzazione e 170 mg/kg per quello del monitoraggio). Di conseguenza, la concentrazione si può considerare pressoché invariata.

Si può quindi concludere che la tecnologia di Phytoremediation, sulla base dei risultati ottenuti confrontando le concentrazioni con i limiti di riferimento (Colonna B tab.1 D.Lgs. 152/2006, siti a destinazione industriale/commerciale), evidenzia una potenziale efficacia da confermare una volta ottenuti i risultati delle analisi sulla componente vegetale (a supporto dell’azione di fitoestrazione da parte delle essenze piantumate) e sulle base dei prossimi campionamenti di verifica

Sono in corso di svolgimento i lavori di bonifica di Afo 3 alle Acciaierie di Taranto .

L’altoforno in questione, costruito prima dell' 1/9/1967 e dismesso dai primi anni 90 del secolo scorso, ha un’area di pertinenza di circa mq 22.000 mentre la superficie coperta della struttura è di circa mq 5.000 . Dopo la bonifica verrà completamente demolito.

Le lavorazioni interessano vari materiali contenenti amianto all'interno dell'altoforno.

I principali MCA oggetto della bonifica sono:

  • la coibentazione interna dei 4 cowpers
  • le coibentazioni di tubazioni
  • la pavimentazione vinilica e relativa colla sottostante
  • 1080 rivestimenti di flessibili
  • 2160 guarnizioni di cassette di raffreddamento

Particolare criticità è rappresentata dagli interventi sui cowpers. I cowpers sono delle torri cilindriche riempite di speciali refrattari che permettono di recuperare una parte dell'energia termica residua del gas in uscita dall'altoforno.

Impegnativa dal punto di vista operativo è la bonifica di queste torri che hanno comportato una specifica metodologia di intervento e un lavoro, in diverse fasi, in stretta connessione con l'impresa demolitrice.

Il termine dei lavori è previsto nel mese di aprile.

 

E' in corso presso una stazione di servizio carburanti alle porte di Milano, precisamente a Carpiano, un intervento di bonifica delle acque sotterranee e del suolo.

L’intervento prevede la bonifica da idrocarburi tramite il trattamento in situ con prodotto brevettato MPCD® a impatto zero.

MPCD® è un disgregatore molecolare biodegradabile al 99%, a base di sodio carbonato e sodio metasilicato, con l’aggiunta di un emulsionante/catalizzatore di estrazione vegetale. Riduce gli idrocarburi in molecole più piccole rendendole facilmente attaccabili e digeribili dai batteri che vivono nel terreno. Una volta che l'azione dei microrganismi è finita, si ottiene solo un residuo inerte in quantità insignificante.

Come funziona

MPCD® promuove la formazione di micro-gocce del contaminante. Le micro-gocce sono successivamente incapsulate e stabilizzate dall’azione combinata dei metasilicati e carbonati. All’interno delle microgocce, MPCD®catalizza la reazione di cracking delle catene idrocarburiche formando catene più corte che sono più facilmente biodegradabili dai consorzi batterici presenti nel terreno/acque. Il comportamento di MPCD®è similare a quello degli eso-enzimi prodotti da molte specie di batteri e funghi che riducono i composti organici complessi in composti più semplici e più facilmente assimilabili.

Metodologia di applicazione

MPCD® viene diluito in acqua sovrassatura di ossigeno e poi immessa nel terreno.

L’applicazione del prodotto avviene in due modalità:

  1. nel comparto suolo, attraverso l’iniezione con pompa ad alta pressione in apposite aste installate nel sottosuolo fino ad una profondità di 4m
  2. nel comparto acque di falde, attraverso l’infusione del prodotto nei piezometri esistenti

Con questa azione si elimina il contaminante senza la tradizionale bonifica che risulterebbe più invasiva, lunga nei tempi e onerosa.

Grazie a questa nuova tecnologia il punto vendita è sempre potuto rimanere aperto senza interrompere la propria attività.

Principali Vantaggi rispetto alle metodologie tradizionali

  • Nessuna movimentazione del terreno
  • Nessuna o limitata produzione di rifiuti
  • Nessuna interruzione delle attività produttive
  • Cantierizzazione contenuta
  • Maggiore sicurezza per i lavoratori
  • Riduzione dei tempi di esecuzione (-40% circa)
  • Riduzione dei costi (-30% circa)

 

La tariffa dell’energia elettrica è aumentata ad oggi di oltre il 300% rendendo più conveniente autoprodurre in azienda la propria energia.

Di conseguenza si sono ridotti consistentemente i tempi di rientro dall’investimento nell’impianto fotovoltaico: oggi installare un impianto fotovoltaico conviene.

Dal 2007 abbiamo deciso di puntare sulle energie rinnovabili, creando un’apposita divisione specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici e affiancando questa attività a quella delle bonifiche ambientali. In questo modo, è nato il servizio di rimozione di coperture in cemento-amianto abbinato al rifacimento delle stesse superfici con pannelli fotovoltaici.

TIA si propone come System Integrator di impianti fotovoltaici garantendo un servizio completo alle società che vogliono autoprodursi energia.

I Servizi erogati da TIA sono:

  • Progettazione dell’impianto fotovoltaico
  • Fornitura e posa dell’impianto fotovoltaico
  • Monitoraggio dell’impianto fotovoltaico
  • Manutenzione dell’impianto fotovoltaico
  • Consulenze per l’efficientamento energetico con particolare riguardo ai sistemi illuminanti

Per maggiori informazioni e preventivi scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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