Negli anni recenti si sono moltiplicate le opportunità di lavori all'estero per la nostra società soprattutto nel campo delle bonifiche dell'amianto. E' il riconoscimento della lunga e diversificata esperienza maturata dagli anni 80 in migliaia di cantieri gestiti in varie località e di tipologie diverse. Oggi TIA si muove sul mercato internazionale portando in dote la sua grande expertise italo-francese che si basa su alti standard qualitativi.

La bonifica e la messa in sicurezza di una vecchia Centrale termoelettrica sull'isola de la Réunion è uno dei più recenti lavori internazionali. Iniziati a gennaio 2021, le attività termineranno da programma a giugno 2021.

L'isola si trova di fronte al Madagascar, a notevole distanza dalla nostra sede, il che ha reso necessario organizzare il cantiere studiando una composizione del personale e una logistica funzionale alle attività e nell'ottica del contenimento dei costi.

Quanto alla logistica di cantiere, si è reso necessario trasportare dalla sede sull'isola molte delle attrezzature specifiche necessarie alla bonifica.

Dalla nostra sede francese sono stati trasferiti tecnici, il capo cantiere ed una squadra specializzata. Per completare l'organico operativo, anche in un'ottica di valorizzazione della mano d'opera locale, abbiamo assunto e formato operai del posto.

I lavori di bonifica sono propedeutici alla futura demolizione della centrale.

Locali trattati

Aerorefrigeranti

Vecchio stabilimento

Immobile Oli

Immobile amministrativo

Blocco PC4

Organizzazione del lavoro

L'amianto, di tipo friabile, presente negli intonaci, ha reso necessario realizzare un confinamento dinamico con messa in depressione dei locali e l'utilizzo di maschere a ventilazione assistita.

Come si può vedere dalle foto sono stati realizzati all'uopo particolari e complessi ponteggi. La manodopera impiegata ha raggiunto in momenti di punta le 30 unità.

La nostra società sta per concludere la seconda fase di un lavoro importante di riqualificazione su più edifici posizionati all’interno di un tessuto residenziale complesso. Ex fabbrica e di proprietà del Politecnico di Milano, l’area interessata di 5.000 mq. si trova in una zona centrale di Milano. Sviluppa 15.000 mq. coperti.

La prima fase è stata dedicata allo strip out e bonifica da materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose. La seconda fase ha invece riguardato i lavori di bonifica del terreno in alcuni punti inquinati e successivamente la demolizione dei quattro edifici facenti parte del progetto. TIA è stata scelta come general contractor di tutte le opere di bonifica e di demolizione avvalendosi di aziende partner specializzate.

In un precedente articolo abbiamo descritto le prime attività di bonifica e strip out.

Le demolizioni delle strutture presentavano complessità per le quali si è dovuta organizzare una pianificazione precisa e scrupolosa delle fasi di lavorazione seguendo pedissequamente il cronoprogramma stabilito. Parte degli edifici da demolire erano infatti a ridosso di altri immobili abitati.

Prima di eseguire la bonifica del terreno sono stati messi in sicurezza gli edifici circostanti provvedendo ad installare una serie di palificazioni lungo il perimetro del cortile interno che confinava con altre abitazioni. Una cinquantina di pali sono stati così collocati ad una profondità media di 20 metri.

Una volta messa in sicurezza l’area, si sono eseguiti gli scavi per la bonifica del terreno che hanno raggiunto 6 metri di profondità. Successivamente sono stati analizzati i terreni e solo una volta arrivati i risultati delle analisi è stato possibile procedere alla fase successiva, quella delle demolizioni.

Dovendo abbattere alcune porzioni degli edifici a contatto con immobili abitati si sono adottate, a seconda della situazione, le due tecniche di decostruzione e demolizione.

Le prime lavorazioni sono iniziate con la tecnica della decostruzione. Partendo dal piano più alto di ogni porzione di edificio da demolire, che si trovava in adiacenza ad un fabbricato occupato e da non demolire, si è puntellato il piano sottostante mettendo in sicurezza ogni volta il piano in lavorazione. Sono stati posizionati degli orsogrill come barriere di protezione ad ogni piano. E' stato collocato un mini escavatore che ha iniziato a decostruire tutto quello che c’era tra l’edificio adiacente e la prima campata dell’edificio da demolire. Questa modalità di lavorazione si è ripetuta per tutti i piani sottostanti. Questa sequenza di lavorazione ha permesso di dividere l’edificio da demolire da quello adiacente abitato. In questo modo il distacco creatosi ha permesso di proseguire in totale sicurezza la demolizione degli edifici interessati. A questo punto si è iniziato a demolire gli edifici dall’alto in senso verticale.

Durante la demolizione sono state utilizzate tecniche per l'abbattimento delle polveri utilizzando cannon-fog e idranti. Come visibile nelle foto, è stato usato un pannello speciale di protezione a copertura dell'intera facciata dell'edificio laddove la demolizione procedeva su edifici fronte strada. Questo pannello, che veniva spostato di volta in volta durante le fasi di avanzamento dei lavori, ha permesso di contenere la polvere e l’eventuale schizzo di detriti.

Demoliti gli edifici si è proceduto con la frantumazione delle macerie e la successiva suddivisione tra cemento armato e ferro per poi inviare i rifiuti ai siti di smaltimento e recupero.

 

 


 

La nostra collaborazione con alcuni clienti multinazionali travalica spesso i confini delle sedi principali di TIA (Italia, Francia e Svizzera) per raggiungere aree ubicate in paesi stranieri e lontani dove mancano le competenze per affrontare professionalmente ed in sicurezza i lavori di bonifica. Può anche capitare che la normativa locale che regolamenta i lavori da effettuare sia carente o persino mancante.

Le multinazionali di regola hanno una propria policy internazionale su molti temi, in particolare sulla sicurezza e sulla salute dei propri dipendenti. Per la qual cosa, esigono che vengano rispettati standard qualitativi sia che si tratti di uno stabilimento nell'estremo oriente o in Africa, in America del Sud o Europa.

Il contributo che TIA fornisce a questi nostri clienti differisce di situazione in situazione e solitamente si può configurare i 2 modi:

  • realizzazione diretta dell'intervento sul posto con nostro personale
  • technology o know-how transfer agli operatori locali

La nostra società si rende disponibile e opera con la prima o la seconda modalità in base alle esigenze del cliente ed alla situazione locale.

Il lavoro che si è svolto da metà gennaio 2021 fino a metà marzo 2021 in Nigeria si può configurare come un caso di know-how transfer per la bonifica di amianto in due stabilimenti di proprietà di una multinazionale francese.

Gli stabilimenti sono ubicati in due località differenti, uno a Lagos, la capitale e l’altro ad Enugu.

Costruiti utilizzando in modo diffuso cemento amianto, di fatto si presentavano, come si evince dalle foto, come dei capannoni in cui i pannelli d'amianto costituivano le pareti perimetrali e la copertura senza presenza di una soletta. Dall'interno dei locali l'eternit era tutto a vista.

Per l'esecuzione dei lavori il nostro cliente ha incaricato una società locale non specializzata in bonifiche, da formare secondo gli standard internazionali.

Il nostro cliente ha voluto scegliere la nostra società con cui siglare un accordo per una serie di servizi da fornire agli operatori locali incaricati dei lavori.

I nostri tecnici hanno operato a vari livelli con questi principali obiettivi:

  • formazione di squadre di operai locali per l'esecuzione dei lavori
  • formazione sui lavori in quota e su ponteggi
  • formazione sulle metodologie di bonifica, sulle tecniche di confinamento, sulla gestione dei rifiuti prodotti
  • formazione sulla sicurezza, sui dispositivi di protezione personale, sul monitoraggio dell'aria
  • affiancamento durante le varie fasi dei lavori
  • supervisione dei lavori

Per ulteriori informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Prevede un' importante iniziativa di Housing Sociale, con la realizzazione di 400 appartamenti e di una residenza universitaria, il progetto di riqualificazione dello scalo Greco Pirelli, risultato tra i vincitori del primo bando di Reinventing Cities, indetto dal Comune nel 2017 insieme a C40, gruppo internazionale composto da 96 città contro il cambiamento climatico e a favore della sostenibilità ambientale. Nel 2020 è stato lanciato un secondo bando, ora alle battute finali, incentrato su altri 7 siti da rigenerare, alcuni dei quali importanti snodi ferroviari di Milano ora dismessi e degradati.

Tra le opere propedeutiche alla riqualificazione dello scalo Greco Pirelli, la nostra società si è aggiudicata i lavori di disarmo ferroviario previsti.

Si tratta di una serie di lavori di natura decostruttiva e ambientale che comprendono principalmente :

  • sfalcio del verde
  • rimozione della pavimentazione in asfalto/calcestruzzo;
  • rimozione dei binari e relativi sistemi di fissaggio/deviatori
  • rimozione delle traversine ferroviarie
  • rimozione del pietrisco ferroviario (ballast)
  • rimozione di pali di illuminazione o trazione, e relativi plinti di fondazione
  • rimozione di ogni ulteriore trovante o rifiuto rinvenuto sull’Area o nello strato superficiale di suolo nell’ambito dell’esecuzione delle Opere
  • trasporto e smaltimento/recupero dei rifiuti prodotti presso centri autorizzati

Lo sfalcio del verde e la scarifica del manto stradale per circa 10 cm sono stati i lavori propedeutici ai lavori di bonifica del pietrisco. Sono stati eseguiti con particolare accortezza per evitare di entrare in contatto col ballast sottostante in gran parte di tipologia pericolosa.

Rimosso l'asfalto superficiale si è provveduto ad un campionamento del pietrisco, a campioni rappresentativi, per determinarne la concentrazione di amianto e l'indice di rilascio.

In funzione dei risultati analitici sono stati determinati i codici CER e le modalità di rimozione, a seconda si trattasse di materiale pericoloso o non.

Successivamente si è intervenuto con operatori inscritti in cat. 10 alla rimozione dei binari ferroviari. La rimozione è stata effettuata mediante il taglio a fiamma ad una lunghezza di Mt. 7,00 circa; successivamente sono stati sollevati con un escavatore munito di pinza, e poi sganciati dalle traversine. Una volta separati, i binari sono stati caricati su container per il successivo avvio a impianto di recupero. Le traversine sia in legno che in calcestruzzo armato precompresso sono state dapprima lavate in loco e accumulate all’interno dei container scarrabili per il successivo smaltimento.

Posizionati in aree strategiche della città, gli scali ferroviari milanesi dismessi, tra cui Greco Pirelli, sono al centro di un accordo di programma tra Regione, Comune e FS che punta alla loro rigenerazione ambientale ed al rilancio economico del contesto in cui sono ubicati. Oltre a Greco, Farini, San Cristoforo, Porta Romana, Porta Genova, Rogoredo e Lambrate svilupperanno nei prossimi anni progetti di grandi ambizioni dando nuova vita ad aree della città dimenticate da tempo.

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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