È finalmente operativo il sistema di tracciamento dei rifiuti per enti e imprese produttori e trasportatori di rifiuti speciali pericolosi.

Il SISTRI introduce nuove modalità di gestione per tutti i soggetti coinvolti nella filiera del rifiuto e pertanto ci sarà un momento iniziale di difficoltà. Per questo motivo, la legge di conversione del Decreto Milleproroghe ha spostato al 31 dicembre 2014 la data di inizio delle sanzioni per il nuovo Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti.

Per agevolare la comprensione e l'utilizzo del nuovo sistema, segnaliamo il portale Sistri all'indirizzo web www.sistri.it. Ben strutturato il sito si è arricchito recentemente di nuove utili funzionalità. Nella Sezione Utilità (in basso a sinistra sul navigatore) si possono scaricare video tutorial sul dispositivo usb, sulla compilazione della scheda sistri e altro. Nella stessa sezione, alla voce documenti, sono contenuti manuali e guide rapide per i vari soggetti interessati.

www.reterefit.com è l'indirizzo a cui collegarsi per fare la prima conoscenza di Refit (Renewable Energy & Phytoremediation), la rete d'impresa nata lo scorso anno nell’ambito del Green Economy Network di Assolombarda, e di cui fanno parte, oltre alla nostra società, Hpc Italia, Land, Passavant e Tiemme.

Il recupero dei siti inquinati mediante tecniche di fitobonifica e utilizzo di fonti rinnovabili è la mission di Refit ed è ben illustrata nella sezione 02. Perché Refit, dove sono visualizzati i punti di forza della business idea.

Le tecniche di fitobonifica sono presentate nella sezione 03. La Filiera, che evidenzia l'applicabilità ed i vantaggi di questo sistema di bonifica.

Al punto 04. Realizzazioni trovate una vetrina di progetti e opere realizzate che illustrano l'approccio multidisciplinare proposto da Refit.

Se lo strumento della fitobonifica è il mezzo privilegiato per il recupero e la valorizzazione di “aree orfane” di scarso interesse, soprattutto per il costo inferiore ai metodi tradizionali, la nostra rete vuole porre enfasi anche sulla valorizzazione del paesaggio, sul rilancio economico del territorio e sulla condivisione e partecipazione dell’opinione pubblica, aspetti prioritari che la nostra business idea promuove.

Nello stabilimento Isoroy (gruppo Sonae) di Auxerre la nostra società ha recentemente effettuato la bonifica del controsoffitto in amianto, presente in gran parte delle aree produttive e dei magazzini. Molto utilizzato in Francia è il tipo "Panocell" che contiene amianto di tipo crisotilo.
I lavori sono stati articolati in 6 fasi/cantieri per una durata totale di 3 mesi e l'impiego medio di 35 operai specializzati, tutti dotati di attestazione di formazione amianto.
L'intervento è stato impegnativo anche perché la bonifica si è dovuta effettuare senza alcuna interruzione delle attività di stabilimento.

È interessante mettere in rilievo come è stata organizzata questa bonifica perché evidenzia una particolarità di rilievo, che la distingue dalla normativa italiana: l'obbligo di effettuare un'analisi del rischio di emissione di polveri di amianto durante lo svolgimento delle attività di bonifica sul cantiere. In Italia si sta parlando da tempo di modifiche alla legge; chissà che qualcosa di simile non venga studiato anche per il nostro paese.

L'obbligo di valutazione del livello di impolveramento (inteso come misurazione della concentrazione di fibre di amianto per litro d'aria) generato dalle attività di bonifica sul cantiere, è stato introdotto in Francia con il Décret n° 2012-639 del 4 maggio 2012. E' previsto che, preventivamente all'esecuzione della bonifica del sito, venga effettuato un cantiere test per permettere di classificare ogni specifico processo che verrà utilizzato per la bonifica del materiale contenente amianto, in uno dei 3 livelli di impolveramento definiti dalla legge conformemente all'articolo R. 4412-98 del suddetto decreto.

Vi sono indicati 3 livelli:

  • livello 1 – meno di 100 fibre/litro alla postazione di lavoro (analisi effettuate con metodologia META)
  • livello 2 – tra 100 e 6.000 fibre/litro alla postazione di lavoro (analisi effettuate con metodologia META)
  • livello 3 – tra 6.000 e 25.000 fibre/litro alla postazione di lavoro (analisi effettuate con metodologia META)

A ciascuno di questi livelli corrisponde una metodologia di bonifica che si fa sempre più complessa al crescere del livello di esposizione.

Il processo di bonifica del materiale presente nello stabilimento Isoroy corrisponde al codice M 05_T 01_ME 04a_C 02_A 03_H 01, specifico per materiali con amianto quali feltro e cartone, ed è stato valutato nel nostro Piano di Lavoro prodotto con un rilascio atteso di fibre a livello 2 (sulla base di esperienze pregresse).
Il test effettuato sul cantiere, specificamente individuato in una delle 6 aree di suddivisione dei lavori, ha invece evidenziato di essere nella casistica del primo livello di esposizione, cioè con un rilascio di meno di 100 fibre/litro alla postazione di lavoro. Questo avrebbe comportato una revisione del piano di lavoro con conseguente semplificazione delle attività di bonifica, ma la direzione del cliente ha preferito invece mantenere un livello più alto di sicurezza confermando la metodica prevista nel piano di lavoro presentato.

Sinteticamente si è proceduto con il confinamento di tutte le zone prive di amianto come muri, uffici, macchinari e tubazioni ricoprendole tramite doppio telo di politene 200 micron. Posa di linoleum a terra per permettere una maggiore resistenza del suolo. Sigillatura delle aperture e delle fughe d'aria provenienti dal tetto con schiuma poliuretanica. Unità di decontaminazione a 3 stadi per uscita di rifiuti e materiali dalla zona contaminata. Unità di decontaminazione a 5 stadi per il personale. Da 2 a 8 estrattori d'aria di 50 000 m3/h, per garantire almeno 6 ricambi/ora in ciascuna delle sei sottoaree di cantiere, secondo la loro dimensione.

Nell'ambito della riqualificazione degli impianti della tratta ferroviaria Torino Padova, la nostra società sta eseguendo in diverse località una serie di interventi di bonifica del pietrisco, detto comunemente ballast, contenente amianto. Le attività in corso sono complesse e richiedono grande esperienza, affiatamento delle squadre e coordinamento operativo tra le varie società coinvolte, anche perchè effettuate in contesti spazio-temporali difficili e limitati.

Aspetti critici

Sicuramente la sicurezza è il punto critico principale, principalmente per questi motivi:

  • movimentazione di materiale pericoloso
  • ambito ferroviario (treni, elettricità)
  • lavorazioni in notturno

Anche i limitati tempi di lavoro costituiscono un aspetto critico: infatti, per la necessità di contenere al massimo il fermo linea, è fondamentale pianificare con precisione il completamento di alcune fasi lavorative prima della riattivazione della linea, per non compromettere la qualità delle lavorazioni eseguite precedentemente.

Descrizione Lavorazioni

L'intervento TIA consiste nella realizzazione di scavi per la posa di blocchi di fondazione di paline telefoniche con rimozione del ballast superficiale e del terreno sottostante inquinato.

Sommariamente queste operazioni prevedono sempre l'allestimento di un'area della stazione con posizionamento di:

  • convoglio attrezzato con l'unità di decontaminazione;
  • deposito temporaneo del ballast rimosso;
  • baracca e spogliatoio di cantiere;
  • WC chimico.

Le ricorrenti attrezzature ed i mezzi impiegati sono:

  • Pompa airless a bassa pressione regolata a 2 bar con ugello ad effetto pioggia;
  • Aspiratori elettrici dotati di filtro assoluto;
  • Attrezzature manuali;
  • Escavatore;
  • Torre faro;
  • Mazza in ferro;
  • Piattine con locomotore.

A questi si aggiungono:

  • l'impianto elettrico di cantiere, costituito da un generatore di corrente e da un quadro elettrico certificato come da legge 37/08. Il quadro di cantiere posizionato in prossimità dell'area di lavoro è dotato di interruttori provvisti di protezione magnetotermica e differenziale atti a garantire l'alimentazione in sicurezza alle utenze.
  • l'Unità di Decontaminazione del Personale

Le operazioni di Bonifica sono effettuate dal nostro personale previo traino al sito di bonifica delle 2 piattine così allestite:

  • una piattina con UDP, boiler, serbatoio acqua, WC, generatore di corrente e torre faro.
  • la seconda piattina con escavatore, porta big bag e nuovo pietrisco.

Preliminarmente alle operazioni di scavo i nostri operatori, equipaggiati con i DPI previsti, devono:

  • posizionare le reti di recinzione del cantiere;
  • avviare le operazioni di bagnatura con acqua e incapsulante della massicciata nell'area di scavo e le zone circostanti; tale bagnatura sarà ripetuta durante tutte le fasi di movimentazione del pietrisco con pompa airless.
  • eseguire campionamenti di controllo delle fibre aerodisperse: 1 campionamento di fondo per ciascuna area di scavo e posa plinto, ripetuto giornalmente durante la rimozione del pietrisco.

Per maggiori informazioni:
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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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