E' in fase di svolgimento la seconda parte dei lavori legati alla riqualificazione di palazzo Broggi a Milano. Si tratta della demolizione interna dell'intero immobile di circa 50.000 mq., composto da 4 piani interrati, il piano terra e 8 piani superiori, e che fa seguito alla prima fase di smantellamento selettivo e bonifica dei manufatti contenenti amianto e fibre artificiali vetrose iniziata lo scorso agosto e terminata a inizio anno, sempre a cura della nostra società.

Palazzo Broggi è un edificio storico, situato nel centro di Milano, che è stato per diversi anni sede delle Borsa e successivamente del gruppo Unicredit. Di proprietà del fondo cinese Fosun, si ipotizza la sua trasformazione in hotel di lusso.

La prima fase ha avuto come oggetto la rimozione selettiva di pavimenti, controsoffitti, pareti mobili ed in generale tutte le demolizioni minori e le bonifiche in regime di Edilizia Libera. Le bonifiche hanno interessato materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose.

La seconda fase interesserà le opere di rimozione e demolizione soggette a preventivo rilascio del Permesso di Costruzione, tra cui :

  • Rimozione di pavimenti in pietra, parquet, resina e massetti

  • Rimozione di serramenti esterni

  • Rimozione di elevatori e montacarichi

  • Demolizione di tavolati e di murature in laterizio e cls

Certificazione Leed

Tutto l’intervento è stato realizzato secondo quanto previsto dal protocollo Leed. Quindi ogni tipo di rifiuto e materiale rimosso dal cantiere è stato suddiviso, classificato ed avviato a siti di recupero, riutilizzo e riciclo. Al responsabile Leed è stata fornita una rendicontazione completa sui rifiuti prodotti.

Punti critici

Gli aspetti logistici hanno rappresentato una difficoltà nella gestione del cantiere. Lo stoccaggio ed il trasporto a discarica dei rifiuti è stato complesso per gli spazi angusti di manovra nel sito e per le difficoltà di accesso e circolazione nel centro di Milano. Il notevole numero di addetti e la sovrapposizione di lavori di natura diversa, unito ad i compressi tempi di esecuzione richiesti dalla committente, hanno inoltre reso necessario una programmazione puntuale delle attività ed un controllo costante.

Dati tecnici

Per realizzare i lavori sono stati impiegati mediamente 60 operatori, tra cui 17 specializzati nelle bonifiche, 1 capo cantiere ed 1 assistente di cantiere. Le bonifiche sono durate circa 100 giorni. L’intero lavoro sarà completato in 9 mesi circa.



Sono state rare sino ad oggi le innovazioni introdotte alle tecniche tradizionali utilizzate nella rimozione dell'amianto friabile. Dopo oltre 30 anni, la bonifica viene effettuata ancora manualmente con l'ausilio in alcuni casi di attrezzature per facilitarne l'asportazione.

La tecnica prescelta dalla nostra società nella bonifica dello stabilimento Ile Ferroviaire della Réseau ferré de France a Nanterre rientra certamente in quelle novità che potrebbero rappresentare il punto di svolta nelle tecniche di bonifica.

Ma inquadriamo prima la problematica del nostro cliente.

guaina contenente amianto su copertura con volta a botte

Alcuni immobili presentavano una guaina contenente amianto su copertura a botte per la cui rimozione era stato imposto dall'Ente di controllo il confinamento per evitare il rilascio di fibre.

confinamento statico della copertura

La guaina rivestiva il tetto in calcestruzzo che, da calcoli effettuati, non poteva reggere la struttura di confinamento e necessitava quindi di essere rafforzato creando un ponteggio che da terra arriva sino alla sommità delle volte.

ponteggio sottostante di rinforzo alla struttura

La prima bonifica, effettuata tempo fa su alcuni edifici dello stabilimento, è stata realizzata con questa costosa e complessa cantierizzazione, utilizzando poi una levigatrice manuale per eliminare la guaina con amianto.

Per la bonifica di altri edifici che presentano il medesimo problema, TIA, in collaborazione con una società specializzata, ha introdotto un'innovazione che consiste nell'utilizzare un sistema robotizzato (vedi filmato a lato) ad alta pressione, dotato di testa rotativa e unità di aspirazione, che, da misurazioni fatte sia in laboratorio che sul campo, non rilascia nell'aria oltre 5 fibre litro. Questa soluzione ha consentito di evitare la struttura di confinamento, imposta dall'Ente per i precedenti edifici, con notevoli risparmi economici e di tempo.

Il sistema, posizionato su binari e collegato tramite tubi ad una apperecchiatura a terra che filtra l'acqua immessa dal sistema ed il rifiuto con amianto aspirato dal robot, rappresenta oggi una vera rivoluzione nel nostro campo con questi vantaggi :

  • il pressochè nullo numero di fibre aerodisperse durante la bonifica permette di evitare il confinamento che è spesso la voce più elevata dei costi di bonifica
  • la sua produttività è superiore a quella manuale e quindi, se da un lato riduce i costi di manodopera, dall'altro consente altresì di effettuare le operazioni di bonifica in tempi più contenuti, altra variabile decisiva nella scelta del committente per l'impatto sulla propria produzione.
  • la manodopera impiegata ha funzioni di gestione e controllo del sistema e quindi il sistema ottempera alle indicazioni date per i lavori usuranti di ridurre il più possibile i lavori manuali faticosi come la levigatura effettuata con strumentazione tradizionale
  • il sistema può essere utilizzato per vari materiali contenenti amianto friabile. Si pensi per esempio a pavimentazioni viniliche con colle contenenti amianto o intonaci. Essendo fissato su binari e potendo essere orientata, la testa rotativa aspirante lavora sia superfici piane che curve, in verticale e sui soffitti, negli angoli.

sistema automatizzato in azione su una guaina con amianto

Chi volesse ulteriori ragguagli tecnici può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dal 2016 TIA sta realizzando, tramite la propria società Synergy Progetti International SAC, una serie di impianti fotovoltaici per portare elettricità in molte zone del paese sudamericano non servite dalla rete elettrica o servite solo parzialmente per qualche ora al giorno.

Manitì è un paese di circa 350 abitanti, situato sulle sponde di un fiume che fa parte dell’immenso bacino del Rio delle Amazzoni.

La corrente elettrica nel paese è presente solo dalle tre alle quattro ore al giorno. La Clinica Ana Stahl di Iquitos, in collaborazione con le autorità regionali e distrettuali, Centura Health e l’Universidad Peruana Union, ha intrapreso il progetto di costruire un Centro di salute e di prevenzione contro le malattie, tramite un programma di informazione e di educazione della popolazione. Lo scorso maggio la nostra impresa è stata scelta per realizzare un impianto fotovoltaico per permettere al Centro di rendersi totalmente indipendente dalla rete elettrica urbana, incostante e non sufficiente a coprire il fabbisogno energetico della struttura. Grazie ai lavori realizzati, il villaggio di Manitì ha ora una struttura medico-assistenziale in grado di lavorare costantemente per tutte le 24 ore.

Sinteticamente i lavori da noi eseguiti sono stati :

  • Costruzione della struttura portante dei pannelli solari e loro installazione
  • Scavo del pozzo per la posa a terra ed installazione del parafulmine
  • Collegamento dei pannelli con il quadro di controllo composto da un inverter, un regolatore di carica e interruttori che garantiscano la sicurezza in caso di eccessivo carico
  • Collegamento di un banco di batterie per garantire elettricità anche nelle ore serali e notturne.

 

 

La necessità del comune di Flor de Punga, paese di all’incirca 1200 abitanti nel distretto di Capelo, era invece quella trovare una soluzione all’annoso problema della fornitura di elettricità che permettesse al comune e ai suoi funzionari di lavorare senza interruzioni durante il giorno, in particolare con computer e attrezzature da ufficio.

I nostri tecnici hanno disegnato ed installato appositamente un kit comprendente:

  • Pannelli solari sul tetto della struttura
  • Quadro di controllo con inverter, regolatore di carica e sistema di sicurezza dell’impianto
  • Banco batterie che garantisce l’apporto di elettricità nelle ore serali
  • Collegamento alla rete pubblica come fonte ulteriore di carica del banco batterie
  • Il sistema sta funzionando perfettamente, permettendo così al comune di lavorare con efficienza e in modo del tutto ecosostenibile !

La Conferenza Stato/Regioni ha approvato nello scorso novembre l’aggiornamento del documento “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) - Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”.

Il testo conferma il ruolo delle Note Q e R del Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) : è sufficiente la conformità ad una sola delle due affinché le fibre siano classificate non pericolose e precisamente:

  • Nota Q: la fibra ha superato con successo un test di bio-solubilità
  • Nota R: la fibra ha un diametro medio ponderato superiore a 6 micron

Questo significa che per la rimozione di FAV conformi alla Nota Q o R è sufficiente l’utilizzo di indumenti da lavoro, mascherina protettiva usa e getta, guanti, eventuali occhiali protettivi.

Per le FAV classificate pericolose, invece, sono necessarie maggiori precauzioni e precisamente il confinamento statico o statico/dinamico a seconda che il contenuto di ossidi alcanino terrosi sia superiore o inferiore al 18%.

 

 

Il nostro cliente ha 80 cabine di trasformazione del gas, disseminate in varie località del nord est dell'Italia, con tubazioni coibentate in fibra artificiale vetrosa.

Le attività di cui siamo stati incaricati consiste nella sostituzione di tutte le coibentazioni presenti nelle cabine che risultavano prive della necessaria documentazione tecnica attestante la loro non pericolosità e la loro efficienza termica, incluso il servizio di monitoraggio e rimozione delle fibre artificiali vetrose (F.A.V.), ritenuto necessario per mantenere nelle migliori condizioni di sicurezza gli impianti.

In sintesi le attività svolte sono :

  • campionamenti massivi delle coibentazioni ed analisi delle fibre aerodisperse per la ricerca delle FAV
  • rimozione delle fibre artificiali vetrose sia pericolose che non pericolose
  • analisi delle fibre aerodisperse post rimozione delle coibentazioni pericolose
  • fornitura e posa in opera delle nuove coibentazioni

Mediamente, per ogni cabina, sono stati effettuati da 1 a 4 campionamenti sulle coibentazioni che hanno dato come risultato la presenza, in circa il 50% dei casi, di FAV classificate pericolose di categoria 2B (ex caso 3).

Si tratta di "possibili agenti cancerogeni per l'uomo" e come tali la loro bonifica prevede oggi, come indicato nelle Linee Guida, il confinamento statico dei locali con teli di politene, in aggiunta ai normali dispositivi di protezione individuale. La ricoibentazione delle coppelle è fatta utilizzando lana minerale di nuova generazione che assolve ai requisiti della nota Q ovvero la Biosolubilità della fibra.

Nelle foto allegate si possono vedere dei particolari delle tubazioni interessate dalle attività di monitoraggio e bonifica.

Per altre informazioni tecniche scrivete: a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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