54 operatori specializzati, su 3 turni di lavoro, sette giorni su sette, sono stati impegnati per garantire nel tempo ristretto di un solo mese la bonifica di forni di produzione nello stabilimento Trimet di Saint-Jean-de-Maurienne in Francia. Trimet è un grande produttore specializzato nella produzione e lavorazione dell'alluminio con stabilimenti presenti in diverse parti del mondo.

Questa commessa ha richiesto un grande impegno, come in tutte le situazioni in cui la nostra società viene messa alla prova per la sua esperienza : molta manodopera specializzata, una progettazione accurata e l'attenzione ai minimi dettagli per terminare bene i lavori nella finestra temporale prefissata.

Il sito produttivo è rimasto funzionante durante le operazioni e quindi l'organizzazione è stata curata meticolosamente per evitare pericolose interferenze.

Complessi sono stati i lavori preparatori per allestire il cantiere di lavoro. Sono state installate imponenti strutture ponteggiate per mettere in opera il confinamento statico e dinamico necessario per la bonifica. La lunghezza delle partizioni per 4 camere dei forni è di circa 25 metri, 19 metri per 3 camere. La larghezza è di circa 2,5 metri. Il tunnel che collega i lati opposti è di 10 x 2,5 metri.

La decontaminazione ha interessato l'isolamento interno delle camere dei forni costituito da diversi strati di mattoni e materiale isolante in amianto friabile.

Nel disegno si vede una sezione delle camere dove sono ubicati i pannelli isolanti in amianto.

 

La rimozione è stata effettuata con attrezzature e metodologie approvate per garantire il mantenimento della dispersione delle fibre nell'ambiente di lavoro confinato entro i limiti previsti dalla legge francese, e come previsto dallo specifico Piano di Lavoro presentato agli Enti di competenza.

Lo scorso secolo ha visto l'introduzione di materiali dalle proprietà molto interessanti ed innovative nelle costruzioni.

Purtroppo, per alcuni di questi, la ricerca medica ha potuto verificare l'effetto cancerogeno sulla salute umana e, solo dopo molti anni di intenso utilizzo, sono stati messi al bando. Oltre all'amianto ed ad alcune tipologie di fibre minerali vetrose, le sostanze tossiche più frequentemente presenti negli immobili (oggi riconosciute come tali) sono il PCB ed il piombo.

Ma, nonostante ne sia vietata da diversi anni la loro produzione e vendita in parecchi paesi del mondo, ne sentiremo parlare ancora per molto in quanto sono stati utilizzati diffusamente nei periodi del boom economico post bellico. Secondo stime effettuate in Svizzera, che pensiamo possano valere almeno per i paesi europei che hanno analoga storia di sviluppo industriale e edile, si sostiene che ben il 70% delle costruzioni in calcestruzzo datate tra il 1955 ed il 1975 contengano materiali con PCB. Per il piombo non si hanno stime, ma le vernici con questo metallo sono state utilizzate fino a pochi anni fa, e si suppone quindi che la loro presenza sulle pareti sia largamente diffusa. Relativamente a questi inquinanti, il maggior rischio per la salute umana deriva dalla inalazione di fibre rilasciate da materiali vetusti contenenti queste sostanze cancerogene. Occorre quindi prestare massima attenzione a limitare la creazione di polveri in fase di smantellamento/demolizione e a evitarne la diffusione nell'aria. In Francia e Svizzera, che già da anni hanno normato su questi inquinanti, la nostra esperienza specifica sull’amianto ci ha consentito di proporci ed acquisire grande competenza nella rimozione in sicurezza anche di questi cancerogeni, grazie a metodologie di bonifica assimilabili a quelle dell’amianto.

Per un nostro cliente a Isone, nel Canton Ticino, che doveva riqualificare un edificio, il censimento degli inquinanti aveva individuato anche la presenza di PCB nei giunti di dilatazione e in pitture anticorrosione.

Ricordiamo che nella confederazione elvetica prima di procedere alla ristrutturazione di un edificio è obbligatorio verificare l’eventuale presenza di sostanze tossiche. Infatti il rapporto dell’ispezione delle sostanze nocive deve essere presentato insieme ai documenti necessari per la domanda di costruzione. Le sostanze nocive espressamente nominate da ricercare sono l'Amianto, il PCB (Policlorobifenile), il Piombo e gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici).

TIA Suisse è stata incaricata dei lavori di bonifica perchè, come previsto dalla legge, dove la presenza di PCB nelle pitture supera i 50 mg/kg occorre affidare i lavori a società qualificata.

Le procedure utilizzate per il PCB hanno diverse parti in comune con l'amianto. Gli operatori devono essere dotati di DPI adatti, in gran parte gli stessi utilizzati per l'amianto friabile.

E' stato predisposto un confinamento interno ed esterno in politene delle zone da trattare.

Per quanto riguarda le procedure di rimozione dei giunti si è utilizzato un cutter per il taglio manuale avendo cura di arrivare ad una rimozione di almeno il 98%, eliminandone tracce residue dalle pareti in cemento e raccogliendo i residui grazie ad una protezione sigillata sotto l'area di lavoro.

Per le pitture anticorrosione e di sigillatura con PCB, è stato consentito l'uso di idropulitori ad alta pressione. Per il trattamento delle acque, si è previsto :

- un primo trattamento grazie a posa a terra di feltro in schiuma come primo filtraggio delle pitture contaminate

- aspirazione e filtraggio delle acque tramite sistemi speciali

- analisi delle acque filtrate e successivo smaltimento delle stesse nel caso non superassero il limite di 0,1 mg/l di PCB.

Particolare attenzione sulla sicurezza degli operatori viene garantita dall'obbligo di sorveglianza sanitaria all'esposizione. Gli operatori impegnati hanno dovuto sottoporsi all'inizio dei lavori ed al termine degli stessi a prelievi ematici per assicurare l'assenza di esposizione significativa al PCB durante l'attività, cosa possibile per contatto, respirazione o ingestione di elementi, polveri o vapori contaminati.

Per altre informazioni su bonifica di amianto PCB e Piombo in Svizzera vi consigliamo questo opuscolo edito a Ginevra: https://www.rts.ch/decouverte/sciences-et-environnement/technologies/pre-prod-1/5318624.html/BINARY/Service%20de%20toxicologie%20de%20l%E2%80%99environnement%20b%C3%A2ti

Il DM FER 2018-2020, conosciuto meglio come Decreto Rinnovabili, è ad un passo dall'approvazione: in arrivo nuovi incentivi per chi realizza un impianto fotovoltaico, soprattutto per chi lo fa in sostituzione dell'amianto dalle vecchie coperture. Il testo del nuovo decreto, dopo la revisione del Ministero dell’Ambiente, è ora sul tavolo della Conferenza Unificata Stato Regioni che dovrà esprimere il proprio parere. ll Decreto dovrà essere approvato a breve visto che il calendario prevede che il primo dei 7 bandi sarà in programma il 31 gennaio 2019.

Questi incentivi, uniti al fatto che i prezzi degli impianti fotovoltaici non sono mai stati così bassi come oggi, fanno prevedere un nuovo boom per i prossimi anni. Ricordiamo che attualmente il costo di un impianto fotovoltaico si aggira tra 0,8 e 1,5 €/Wp, secondo le dimensioni.

Nella bozza definitiva sono stati istituiti 4 gruppi :

A. fotovoltaico ed eolico;

A-2 : fotovoltaico in sostituzione dell’amianto

B. impianti idroelettrici e geotermoelettrici

C. impianti oggetto di rifacimento totale o parziale appartenenti al gruppo A(escluso fotovoltaico) e B.

Tralasciando le altre tipologie di rinnovabili, chi vorrà ottenere incentivi per un impianto fotovoltaico potrà accedere ai bandi per l’iscrizione al registro o alle procedure d’asta per il gruppo A.

Iscrizione al registro

Per l’iscrizione al registro le condizioni sono le seguenti :

gli impianti devono avere potenza compresa tra i 20 kW e 1 mW

essere di nuova costruzione

rispettare le disposizioni sul divieto di accesso agli incentivi statali per impianti collocati in aree agricole

essere abilitati e in possesso del relativo titolo con il preventivo di connessione accettato in via definitiva

Novità degna di nota sono gli 800 MW di contingente messi a disposizione espressamente per il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto. Come si legge nel decreto rinnovabili 2018, nel gruppo (A-2) rientrano gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 1 MW i cui moduli “sono installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”.

Per queste installazioni è previsto inoltre un premio supplementare di 12 euro per MWh prodotta. L’incentivo è esteso a tutta la produzione e non soltanto a quella immessa in rete.

Il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto fa così la parte del leone, prendendosi quindi la fetta maggiore : su un totale di 1.730 MW a disposizione per tutte le fonti rinnovabili quasi la metà è riservata al gruppo A-2 (fotovoltaico in sostituzione dell’amianto).

Tariffe incentivanti

Esempi:

impianto compreso tra i 20 kWp e i 100 kWp > tariffa 110 €/mWh + 12 €/mWh (bonus amianto) = 122 €/mWh per 20 anni

impianto compreso tra i 100 kWp e i 1.000 kWp > tariffa 90 €/mWh + 12 €/mWh (bonus amianto) = 102 €/mWh per 20 anni

Procedure d'asta

Gli impianti di potenza superiore a 1 mW accedono invece all'incentivazione a seguito di partecipazione a procedure competitive di aste al ribasso per la definizione del premio di incentivazione, sempre nei limiti dei contingenti di potenza. Verranno escluse della valutazione offerte di riduzione rispetto alla tariffa di riferimento inferiori al 2% e superiori al 70%.

Per quanto riguarda i contingenti di potenza messi a disposizione con i bandi di gara, qui su 6.210 MW ben 5.100 è destinato al gruppo A che include eolico e fotovoltaico.

Quindi ci sono buone possibilità di ottenere gli incentivi per chi ne faccia richiesta anche con procedure d'asta.

Quando richiedere gli incentivi

Primo bando a fine gennaio 2019. Successivamente a fine maggio 2019 - fine settembre 2019 - fine gennaio 2020 - fine maggio 2020 - fine agosto 2020, con l’ultima sessione prevista per fine gennaio 2021.

Presentazione domanda di partecipazione entro 30 giorni dalla data di apertura del bando.

Criteri di priorità di assegnazione

Il GSE forma e pubblica la graduatoria sul suo sito, secondo criteri di priorità, da applicare in ordine gerarchico a ciascuno dei gruppi, fino a saturazione del contingente di potenza.

Per ulteriori informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Onet Tecnologies ha affidato quest'anno alla nostra società i lavori di bonifica dell'amianto all’interno dell’edificio turbina della Centrale Elettronucleare del Garigliano in provincia di Caserta. Si tratta di una delle centrali nucleari italiane delle quali Sogin, attuale proprietaria, sta realizzando il decommissiong delle strutture e la gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

L'amianto era presente principalmente sotto forma di :

  • isolante bituminoso delle barre in rame della parte cava dello statore

  • rivestimento bituminoso delle connessioni in rame dell’avvolgimento statore

  • guarnizioni di flange e vani pompa di alimentazione

  • guarnizioni di flange e vani condensatori

Figura 1 - Statore dell’Alternatore (parte interna dopo rimozione Rotore). Particolare delle barre con avvolgimento in amianto

 

Le attività si sono svolte in ZONA CONTROLLATA secondo quanto previsto dal D.Lgs. 230/95 e s.m.i. :

gli obblighi fissati dalla legge in materia di radioprotezione per l’esecuzione dei lavori nella zona controllata di una centrale nucleare prevedono l'impiego esclusivo di lavoratori classificati come “Esposti di categoria A”, preventivamente formati e sottoposti a sorveglianza sanitaria per il rischio di radiazioni ionizzanti. Ai lavoratori sono stati forniti, oltre ai normali dispositivi di protezione, anche i DPI specifici per le lavorazioni all’interno della specifica Zona. Le modalità d’intervento indicate per le varie fasi di trattamento sono derivate dalle buone norme generali di esecuzione di lavori in presenza di materiali contenenti amianto (ai sensi del DM 06/09/1994), integrate con prescrizioni particolari per l'esecuzione dei lavori con rischi derivanti dalla presenza di radiazioni ionizzanti. Tutto il personale impiegato per i lavori è idoneo alla specifica mansione, garantita attraverso accertamenti sanitari preventivi e periodici previsti dalle normative vigenti per i lavoratori esposti a polvere di amianto e a radiazioni ionizzanti. Gli stessi sono a conoscenza delle tecniche di rimozione dei materiali contenenti amianto ed addestrati sull'uso delle maschere respiratorie e sulle procedure di decontaminazione e pulizia del luogo di lavoro.

Per effettuare la bonifica è stato allestito un cantiere creando un confinamento statico e dinamico attorno allo statore, mediante il posizionamento di un telaio costituito da tubolari metallici e listelli di legno per il fissaggio di due teli in politene, davanti alle due aperture, al fine di confinare l’intero alternatore.

Al fine di minimizzare il periodo di permanenza in ZONA CONTROLLATA e di ridurre quindi il rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti, in accordo con la committenza, si è scelto di operare rimuovendo le barre e gli elementi metallici dotati di rivestimento in amianto nella loro interezza, senza procedere a trattamento e pulizia degli stessi elementi in situ.

Sui materiali rimossi sono stati effettuati controlli radiologici preliminari e finali per determinarne la destinazione. Nel caso dei rifiuti non radiologicamente contaminati, la pulizia e la separazione del rivestimento in amianto e il successivo recupero del materiale metallico sono stati effettuati in un secondo momento in un impianto autorizzato a cui tali rifiuti sono stati conferiti.

Per realizzare i lavori sono stati impiegati mediamente 7 operatori qualificati di cui 2 capi cantieri.

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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