L'HBCD è un composto bromurato che è stato utilizzato principalmente come ritardante di fiamma in materiali di polistirene per l'isolamento degli edifici. Questa sostanza è stata aggiunta al polistirene espanso (EPS) e al polistirene estruso (XPS) a concentrazioni di massa dell'ordine del 2-3%.
L'HBCD presenta elevati rischi tossicologici. L'HBCD è anche molto tossico a lungo termine per l'ambiente acquatico.
L'HBCD è ora riconosciuto in tutto il mondo come inquinante organico persistente (POP). In quanto tale, questa sostanza è stata elencata nell'allegato A della Convenzione di Stoccolma del 2013, a significare il suo divieto di produzione, uso e riciclaggio.
In alcuni stati tra cui la Germania e la Svizzera il polistirene HBCD è considerato un rifiuto pericoloso e quindi è stata normata la sua rimozione.
Prima di qualsiasi intervento su elementi che possono contenere HBCD (polistirene EPS espanso o XPS estruso), è richiesta una diagnostica HBCD e la sanificazione deve essere effettuata secondo le prescrizioni di legge.
La nostra società svizzera ha recentemente effettuato un intervento di bonifica da HPCD in una scuola di Ginevra. L'opera è consistita nella bonifica dell'edificio con un'accurata rimozione del massetto per evitare il deterioramento del polistirene HBCD.
Le prescrizioni prevedono che l'area di lavoro debba essere confinata, messa in depressione e ventilata in modo da evitare accumulo di polvere. L'aria estratta dalla zona di lavoro viene rimessa nell'ambiente a seguito filtrazione delle polveri.
Per approfondimenti : https://www.ge.ch/document/23275/telecharger
Quest'anno ci siamo aggiudicati una gara a Cipro alla quale abbiamo partecipato in raggruppamento con un'azienda di demolizione.
Il progetto consiste nella bonifica dall’amianto e nello smantellamento di un impianto industriale dismesso.
Il lavoro è molto complesso e delicato. Complesso per la quantità di materiale da bonificare e per la struttura stessa della centrale, delicato perché a pochi chilometri si trova un'area turistica molto affollata. Bisognerà lavorare con un occhio di riguardo maggiore per non creare alcun danno all'ambiente e non interferire con i luoghi di villeggiatura adiacenti.
Il lavoro verrà suddiviso in diverse fasi in modo tale da mettere in sicurezza e ripulire le aree sulle quali il nostro partner interverrà per la demolizione.
Come prima cosa si procederà al pick up di manufatti in amianto presenti superficialmente su due aree.
Poi verranno bonificati in sequenza prima il boiler poi le turbine e tutti gli annessi. Verrà creato un confinamento statico-dinamico fino ad un altezza di 15 metri circa e parallelamente verranno tagliati con la tecnica del glove bag, trasportate in un area dedicata e bonificate le tubazioni presenti tra il boiler e la turbina.
Ripulita l’intera area entrerà in azione il nostro partner demolendo la ciminiera a macchina solo dopo aver ridotto la stessa in altezza tagliandola e appoggiando il pezzo al suolo. In questo modo si vogliono evitare sollevamenti di polvere e possibili rischi all’uomo.
Opereranno due squadre divise in turni, in modo tale da garantire una continuità e accelerare le lavorazioni per cercare di ridurre i tempi di bonifica.
L’inizio dei lavori sarà in autunno e le lavorazioni andranno avanti per circa 2 anni.
E’ la prima volta che a Cipro viene fatto un lavoro di questa entità, quindi non solo abbiamo la responsabilità di far bene ma di dimostrare con ancor più professionalità le nostre competenze. Avremmo quindi gli occhi puntati e saremo sottoposti a diversi controlli da parte delle autorità locali.
Siamo molto orgogliosi di aver vinto questo appalto e di essere la prima azienda a operare sul territorio cipriota per quanto riguarda questa tipologia di lavori.
Da quest’anno la nostra società ha stretto un accordo di collaborazione con un importante società europea leader nel settore degli impianti fotovoltaici residenziali. Il loro team è costituito da ingegneri, progettisti, consulenti tecnici e altri esperti di settore. Per la realizzazione degli impianti si avvale di una rete di installatori locali che ha accuratamente selezionato e certificato.
TIA è entrata recentemente tra i suoi fornitori ufficiali. Questa collaborazione prevede una serie di installazioni in diverse parti dell’Italia. In programma a breve la realizzazione di 5 impianti fotovoltaici in queste località: Gattinara (VC), Certosa di Pavia, Cantù (CO), Milano e Pregnana Milanese
Ogni impianto realizzato ha una configurazione personalizzata. Quello di Gattinara per esempio è di 6,15 kwp con batteria in litio da 5 kw. Prevediamo uno sviluppo positivo di questa collaborazione.
La nostra società opera anche nel settore industriale dove spesso viene richiesta la sostituzione della vecchia copertura in eternit con una nuova copertura dove vengono alloggiati i moduli fotovoltaici.
Per una struttura industriale nel milanese ci siamo recentemente occupati del rinnovamento del vecchio impianto fotovoltaico.
I lavori hanno riguardato la rimozione del vecchio impianto e l’installazione del nuovo impianto da 50 kwp su una nuova copertura.
Tra le attività effettuate lo smantellamento di 250 moduli, la posa di 125 nuovi moduli e la riprogrammazione di 5 inverter per alloggiare 2 MPPT.
Sono in corso di svolgimento i lavori di bonifica alla sede ONU di Ginevra. TIA Suisse, la società del gruppo TIA operativa in Svizzera, si è aggiudicata un contratto quadro triennale per l'effettuazione di una serie di bonifiche di diversi materiali contaminati da vari inquinanti. Il contratto terminerà nel 2023.
Si tratta di interventi sull'amianto, PCB e piombo. PCB e piombo sono presenti soprattutto nelle vernici di rivestimento. In questa commessa sono impegnati mediamente 12 operatori specializzati nelle differenti tecniche di rimozione richieste da questi inquinanti.
In Italia PCB e piombo non sono stati ancora considerati meritevoli di un trattamento specifico per evitare la loro dispersione nell'ambiente durante la fase di demolizione. Tuttavia alcune società multinazionali, per policy interna, ritengono doveroso trattare in maniera adeguata questi materiali anche nel nostro paese, pur in assenza di una legge specifica, prevedendo DPI e tecniche di confinamento simili al trattamento dell'amianto.